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... siamo con lui a Parigi, in uno dei più piccoli ma intensi musei dedicati al Tè tra accessori, valigie e quelle casse di tè che hanno accompagnato i primi viaggiatori in cerca dei tè più preziosi. Il Museo ha sede nella storica Maison du Thé Mariage Frères a Le Marais, 30 rue du Bourg-Tibourg - Paris 4e
Da un lato la Tour Eiffel, dall’altro Pont Neuf ed io seduto sulla riva della Senna a scrivere della visita fatta questa mattina al museo del tè.
Come avrete già capito mi trovo a Parigi, o come ai più poetici piace chiamarla: la ville lumière, una città che con il suo fascino è capace di sedurre chiunque le faccia visita, una città capace di emozionarti anche se oramai non riesci più a tenere il conto delle volte che l’hai visitata e delle ore passate a passeggiare per le sue strade, continuando ad emozionarti ogni volta, città che è in costante contrapposizione con se stessa (facendoti passare dalla frenesia della metro alla calma e spensieratezza dei vicoli di Montmartre), insomma… una città capace di tantissime cose e che è difficile togliersi dalla testa, almeno per quanto mi riguarda.
Tra le tante cose per le quali Parigi è famosa c’è anche il tè: la seconda bevanda più bevuta al mondo dopo l’acqua e che proprio qua ha trovato il suo posto grazie al costante import-export delle foglie di tè, infatti le varie maison du thè parigine sono conosciute in tutto il mondo per la loro capacità di arricchire i tè con fiori ed essenze (cosa che oggi anche i paesi produttori, normalmente più tradizionalisti nel bere il tè in purezza, apprezzano molto).
Si potrebbero scrivere libri sul perché e per come il tè in questa città è così importante, ma voglio qui soffermarmi sul descrivere la visita al museo accennatovi.
Entrato nell’edificio ospitante il museo salgo le scale per raggiungere il primo piano ed eccomi qui all’entrata, un museo a dire il vero non molto ampio, ma capace di farti immergere nella storia di questa bevanda così importante; un posto in cui viene raccolta una moltitudine di accessori da tè di ogni epoca e provenienza.
Appena entrato noto subito delle vecchie foglie di tè che spaziano dal tè bianco al tè nero e questo mi fa comprendere l’eccelso lavoro dei maestri artigiani nel privare il più possibile le foglie dalla loro umidità a favore della conservazione, tant’è che se così non avessero fatto o avessero sbagliato nella lavorazione non sarei qui a poterle apprezzare dopo decenni.
Continuo la visita ed eccomi davanti alle teche contenenti teiere dalle forme e materiali più variegati: ci sono quelle classiche giapponesi usate per far bollire l’acqua (in giapponese chiamate Testsubin),il classico set da tè inglese in porcellana con magnifiche decorazioni dai colori sgargianti e le teiere in argilla cinesi.
Il mio occhio cade poi su un piano della teca sul quale poggia un cestino da picnic in vimini creato appositamente per contenere, oltre ai piatti e le posate, una teiera e delle tazze e, con mia grande sorpresa, anche un piccolo scompartimento dedicato a contenere le due scatoline contenenti le foglie del tè.
Ancora affascinato dall’immaginare come doveva essere prendere un tè durante il picnic nella Parigi delle vecchie generazioni, mi imbatto in una valigetta in pelle creata per gli agenti di vendita, contenente delle piccole boîte cilindriche, create per visitare i rivenditori di tè e far assaggiare loro i tè proposti dalla maison du thè che rappresentavano… chissà perché trovo quasi un asso nella manica alla James Bond entrare in un negozio, aprire la valigetta et voilà ritrovarsi ad apprezzare i migliori tè del mondo.
Mio malgrado la visita era finita e dopo aver passato un’oretta immerso nella storia del tè mi era venuta un’irrefrenabile voglia di una tazza di tè e perché no, date le lunghe camminate che mi attendevano, qualche dolcino vicino.
Sono allora sceso al piano di sotto e ancora immerso nell’affascinante storia del tè mi siedo al tavolo ed ecco che arriva il cameriere a prepararmi una buona tazza di tè fatta a regola d’arte.
Finita la preparazione e servitami la tazza vengo subito rapito dall’entusiasmante profumo del tè che ho scelto: un Tie Guan Yin, un aroma caratterizzato, tanto a livello di gusto che di olfatto dalla forte componente floreale, nettarina con una nota d’orchidea che rende piacevolmente persistente al palato il caratteristico bouquet dolce e floreale.
Andrea A.