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Aggiungere zucchero, grezzo o raffinato, oppure miele altera il gusto delle infusioni. Se è consigliato come esaltatore di sapore per i tè in mélange, è sconsigliato per i tè in purezza. A livello chimico, lo zucchero non modifica né le proprietà nervine, né la quantità di polifenoli: di fatto aumenta solo le calorie.
Il latte rende il sapore del tè più morbido, compensa l’astringenza dei tè neri più forti. L’uso del latte è stato introdotto dagli inglesi, forse in soccorso della loro porcellana ancora troppo debole rispetto a quella cinese, che sopportava le alte temperature del tè senza rompersi. Il latte freddo sul fondo della tazza stemperava le infusioni evitando che l’eleganza della tazza fosse imbruttita dalle macchie rilasciate dai tè scuri e concentrati dell’epoca.
Oggi è consigliato mantenere la pratica del latte sul fondo della tazza per evitare che la sua aggiunta al tè già versato causi la formazione di caseina. La “nuvola di latte” (o cloud) è piacevole alla vista e anche al gusto, ma è preferibile adottarla per tè preparati a temperature non elevate alla soglia del bollore.
Aggiungere gocce di limone nel tè ne altera aroma e gusto con una spiccata acidità. Non solo: modifica anche la struttura chimica del colore dell’infusione. Per mantenere un equilibrio aromatico e cromatico senza rinunciare agli agrumi, in generale è possibile profumare l’acqua per l’infusione con la scorza dell’agrume preferito già nella fase del riscaldamento della stessa, per poi ultimare normalmente la preparazione con il tè. Gli oli essenziali contenuti nelle bucce profumeranno piacevolmente la vostra tazza di tè.